Pascoli e Foreste, un equilibro possibile anzi necessario

Oggi termina la tredicesima edizione di Cheese, il nostro evento dedicato alle forme del latte e alle meravigliose persone che ancora tutelano il millenario percorso di affinamento di un mondo meraviglioso come quello dei formaggi. I formaggi, quelli veri, hanno la capacità di esprimere l’importanza della tutela della biodiversità del nostro pianeta. Un mondo fatto di animali e erbe, umidità e muffe manualità e tradizione che trova, nei pascoli, uno dei suoi principali elementi distintivi.

Per questo motivo, dopo aver letto il corsivo di Carlin sui devastanti effetti dei cambiamenti climatici sui pascoli di alta quota (https://www.slowfood.it/siccita-terre-alte-crisi-climatica-formaggi-dalpeggio-a-rischio/), crediamo sia utile rilanciare l’articolo che il Prof. Giovanni Argenti (DAGRI Università di Firenze) ha scritto per Slow Food a nome della Fondazione AlberItalia.

Tutto ciò che ci circonda nasce dalla meravigliosa forza di una strepitosa biodiversità che possiamo comprendere solo attraverso una attenta osservazione e critica comprensione. Per questo, noi di Oltreterra, quando parliamo di buona economia per la montagna, sosteniamo che sia possibile solo se scienza e gente di montagna, le comunità delle terre alte, si confrontano al fine di costruire, insieme una montagna di domani dove uomo e natura convivono in un equilibrio fatto di rispetto e amore reciproco perché l’uno vive solo se l’atro si conserva.

Buone cose a tutti, e buona lettura. Quello di Argenti è un corsivo che merita di essere letto attentamente perché ci spiega quanto l’equilibrio, sia sempre cosa saggia.

Pascoli e foreste: ecosistemi interdipendenti da difendere

https://www.slowfood.it/pascoli-e-foreste-ecosistemi-da-difendere/.

Mettete in agenda fin da ora, se ancora non lo avete fatto, il 5 e 6 novembre. Come ogni anno torna Oltrettera, nuove economie per la montagna con le sue proposte per la montagna di domani.

Lo staff di Oltreterra